Manuali

Negotium mixtum cum donatione

Si tratta del caso della vendita a prezzo inferiore al valore della cosa.

Quando nell’ambito di un negozio oneroso una delle prestazioni è connotata da un valore di gran lunga inferiore a quello della controprestazione o dell’attribuzione traslativa e questa dinamica corrisponde all’intento delle parti si parla di “negotium mixtum cum donatione”.

L'esempio che più comunemente citato è quello della compravendita “nummo uno”, nella quale cioè il prezzo è rappresentato da una somma irrisoria o comunque enormemente inferiore al valore del bene. Ma può anche verificarsi il fenomeno inverso: cioè che la vendita intervenga per un corrispettivo abnormemente elevato. In questo caso è l’acquirente che intende arricchire il venditore.

Si pensi ancora al negozio divisionale in cui uno dei condividenti risulti assegnatario di un bene di valore enormemente maggiore rispetto alla quota di diritto senza che si faccia luogo a conguaglio (dovendo comunque tale sproporzione risultare chiara, in difetto di che non può dirsi sussistente l'ipotesi in esame), ad un appalto stipulato per un corrispettivo simbolico, al conferimento di un’azienda effettuato a fronte dell’attribuzione di una partecipazione sociale avente valore nominale notevolmente inferiore al valore del conferimento stesso.

Si discute se nel “negotium mixtum cum donatione” sia ravvisabile una donazione indiretta, ovvero un contratto misto, nel quale cioè convivano onerosità e gratuità in varia misura, come cause riconducibili a tipi negoziali diversi.

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